Una Carmen low cost

Questo post  non è mio e lo ospito molto volentieri. 

Lo scorso dicembre il Teatro Lirico di Cagliari ha chiuso la stagione 2011 

È stato un grande successo di pubblico e una piccola vittoria portata a casa dal Teatro, che ha dimostrato come sia possibile, con una grande professionalità e passione, realizzare opere a basso costo. [continua dopo la foto]

Il budget era più che dimezzato rispetto alla media richiesta per un allestimento lirico. Così, dove non c’era denaro per acquisti ex novo, si è riadattato materiale di altre opere o – e questa è stata la parte più interessante – si è lavorato di fantasia. Basta pensare alle scene con materiali di recupero (e in alcuni casi biodegradabili) di Sabrina Cuccu, allora fra i dipendenti precari del Teatro lirico e che, dopo otto anni di collaborazione, ha concluso il suo mandato il 31 dicembre. E così anche per i costumi pensati con maestria da Beniamino Fadda e le luci di Giuseppe di Iorio. Anche la scelta dei cantanti ha tenuto d’occhio il budget senza perdere di vista la qualità: tutti di grande professionalità e freschezza interpretativa, sono nomi di spicco della nuova generazione, quasi tutti formatisi in accademie italiane e qualcuno già stabile nel coro del Teatro stesso.

Al loro fianco, oltre l’Orchestra e il coro del teatro, anche  il Coro di voci bianche del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari. Una produzione “locale” con un respiro internazionale degno dei fasti di questo Teatro, che da tempo fatica a vivere, come molti altri in Italia. Un segno dei tempi. Come lo è un’altra particolarità di questa Carmen: i settori chiave dell’allestimento sono stati affidati a donne. La regia a Marina Bianchi, le scene, come già ricordato, a Sabrina Cuccu, le coreografie a Tiziana Colombola direzione d’orchestra a Julia Jones. Questa Carmen “in linea con i tempi” prodotta dal Teatro lirico di Cagliari è la dimostrazione che “si può fare”. E sarebbe bello vederne ancora.  (Ornella D’Alessio)