Alle Terme dei Papi

Zolfo, piacevoli gridolini di bimbi, corpi umani di varie forme molto vere, semplicità, pulizia, silenzio, civiltà, romanità (si certe volte civiltà e romanità possono andare d’accordo ahahahah) e – per fare la rima – ogni età. Gente rimasta in città per scelta o per dovere, per “snobberia” o perché non può permettersi una vacanza che qui si regala una pausa. Vera. Senza doversi preoccupare di “vedere gente e fare cose”. Una giornata sensatamente popolare: dalla navetta granturismo a/r al grande piscinone, ai teli colorati (e le ciabatte) portati da casa, allo scambio di brevi conversazioni – sul clima, sul cibo, sulle bellezze di questo Paese o su questioni filosofiche – sotto la cascata che fa bene “alla cervicale”. E poi la pelle: molto, molto liscia. L’accesso al benessere anche a chi non ha entrate per Spa extra lusso, a me pare un segno di civiltà. Se poi chi frequenta Terme come queste o altri luoghi a tariffe pop, lo fa civilmente e rispettando lo spazio collettivo, beh  I’m pop, I’m happy.
10 euri + 8 di navetta (a/r). Poi, volendo, extra massaggi à la carte.

i suoni delle terme

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